Héra convaint Sommeil d'endormir Zeus

Remonter

   
 
LIBRO XIV
 
Era convice il Sonno ad addormentare Zeus
versi 22-239
 

 Ride Era dai grandi occhi rotondi

 e mette inseno la fascia di Afrodite.

 Poi la dea entra nella casa di Zeus,

 e subito Era lasciando la cima dell’Olimpo

 traversa la Pieria e l’amabile Emazia,

 si slancia verso i monti nevosi della Tracia,

 sulle altissime vette. Non tocca la terra

 coi piedi. Poi dall’Atos scende sul mare agitato

 e arriva a Lemno, la città del divino Toante.

 Qui va incontro al Sonno, fratello della Morte,

 gli stringe la mano, lo chiama per nome,

 e gli dice : « Sonno, signore degli dèi

 e degli uomini, mi hai già ascoltato una volta,

 e anche ora ti prego : ogni giorno avrai grazia da me.

 Addormenta gli occhi abbaglianti di Zeus subito dopo

 che sarò stata con lui in amore. Avrai in dono

 un bel trono d'oro che durera in eterno.

 Lavoro di Efesto, il mio figlio zoppo ;

 egli ti farà anche uno sgabello, dove poserai

 i piedi delicati durante i banchetti».